Il Rev Gary Davis. Genio della chitarra blues che lottò contro il diavolo la disamina dell'amico Marco Denti: la recensione di Marco Denti
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sabato 20 maggio 2023
domenica 22 giugno 2014
Roberto Menabò "Vite Affogate nel Blues" - 6 Luglio Concorezzo (MB)

Leggere “Vite
affogate nel Blues” di Roberto Menabò e come lasciare ossigenare un buon vino d’annata
prima di scoprirne le sue meraviglie al palato. Il vero protagonista infatti non è propriamente la musica ascoltata ma sono
le persone, o meglio i musicisti che hanno reso celebre il blues attraverso la loro fondamentale
influenza. Pertanto è possibile conoscere come sia stato costretto uno come Skip
James ad utilizzare la chitarra invece del suo adorato piano, oppure scoprire perchè
Sleepy John Estes avesse il nomignolo di “Sleepy” o come ancora Charlie Patton,
l’uomo dei girasoli, divenisse una leggenda. Strabiliante ad esempio è trovare
la storia di uno come Funny Paper Smith…che vi lascio scoprire. Queste sono tra le 39 “short
stories” narrate da Roberto Menabò con uno stile fruibile a tutti! Il caro
Roberto parteciperà alla serata Concorezzo In Blues in programma il 6 luglio
alla 18.30 nell’auditorium di Villa Zoja a Concorezzo (MB). Non mancate anche
per acquistare con dedica il bellissimo
libro di Roberto Menabò. Bluessuria vi aspetta.
giovedì 12 luglio 2012
Libri di Blues
Per la forza e la frequenza delle numerose pubblicazioni sul tema del blues che affollano gli scaffali delle migliori librerie (alludo anche a quelle on line) dovremmo quasi pensare ad una rivoluzione in termini di sensibilità. Un sogno. C'è da chiedersi si leggono? Sono comunque iniziative lodevoli ma resta forte la convinzione che in un paese povero di interessi e di attenzioni "culturali" come l'Italia non possano raggiungere il loro fine. Il libro di Roger Stolle "Storia segreta del Mississippi Blues", (128 pagine - € 16.90) per fortuna tradotto in Italia, traccia istantanee e osservazioni molto attuali sul Mississippi Blues: C'è un motivo per cui i musicisti rock, dai Rolling Stones a Jack White, amano il blues e continuano a tornare alle sue radici per trarne ispirazione. Il blues è il principio, il dizionario, la fonte di tutta la musica popolare moderna. Molti musicisti rap, rock e R&B ancora oggi non capiscono che gran parte dei loro suoni e spettacoli proviene dal blues. Roger Stolle.
.
venerdì 18 maggio 2012
Alan Lomax – Ricercatori di folk-songs


sabato 5 maggio 2012
Buddy Guy: When I Left Home
In uscita l'auobiografia di Buddy Guy (75 anni), vivo e vegeto, coadiuvato da David Ritz. La data prevista è l'8 maggio.
Secondo Eric Clapton, John Mayer, e il compianto Stevie Ray Vaughan, Buddy Guy è il più grande chitarrista blues di tutti i tempi (opinabile). Buddy Guy ha avuto un enorme influenza su questi musicisti così come su Jimi Hendrix, Jimmy Page e Jeff Beck, egli è l'incarnazione, anche se non sempre costante, del blues di Chicago. Ci sono album di rilevanza storica. Si consiglia un cofanetto di recente pubblicazione "Can't Quit The Blues". Le sue esibizioni live, più sceniche che suonate, hanno fatto il giro del mondo. Attualmente Buddy Guy è in piena attività ed è propretario di un locale a Chicago, nella zona del Loop, il Buddy Guy's Legend con musica dal vivo. A volte lo stesso Buddy Guy serve al banco o suona.

lunedì 28 novembre 2011
Robert Johnson: Crossroads


venerdì 29 luglio 2011
Il Blues del Delta di William Ferris
"...il libro di William Ferris non ha perso quasi nulla della realtà oggettiva che descrive. Infatti "Il Blues del Delta" è ancora oggi sorprendentemente attuale nella sua semplicità, nonostante in questo lasso di tempo molto su questa forma musicale si sia scritto, detto, visto e ascoltato. Probabilmente il susseguirsi di saggi critici, conditi da elucubrazioni personali, filosofiche e lessicali, con cui per anni abbiamo convissuto, ci hanno fatto dimenticare che ci sono parole con cui si possono esprimere le speranze, i timori, le gioie e le disillusioni nel modo più semplice possibile. E queste parole sono quelle dei Bluesmen presenti in questo libro..." Marino Grandi
William Ferris nasce a Vicksburg, (Mississippi) nel 1942. Insegna storia alla UNC-Chapel Hill del North Carolina ed è direttore del Center for the Study of Southern Culture alla University of Mississippi, Ha scritto numerosi libri sul blues e sulla cultura del sud. Durante la presidenza Clinton ha diretto il National Endowment for the Humanities. La rivista "Rolling Stone" lo ha eletto tra i dieci insegnanti più interessanti degli Stati Uniti.
Major Works
- "You live and Learn. Then You Die and Forget It All": Ray Lum's Tales of Horses, Mules, and Men (1992)
- Local color: A sense of place in folk art (1982)
- Images of the South: Visits with Eudora Welty and Walker Evans (1978)
- Blues from the Delta (1970)
- The Encyclopedia of Southern Culture (1989) co-editor with Charles Reagan
- Mississippi Black Folklore
- Images of the South Afro-American Folk Art and Crafts
- Folk Music and Sound
- Talking With the Turners: Conversations With Southern Folk Potters with Charles R. MacK and Lynn Robertson 2006
State of the Blues: The Living Legacy of the Delta with John Lee Hooker and Jeff Dunas (Hardcover - Jun 15, 2005)
- Give My Poor Heart Ease: Voices of the Mississippi Blues - 2009
FILM.
Dal 1967 al 1976, William Ferris ha registrato performance e interviste dei bluesman del Delta, li ha fotografati durante le session e nella loro vita privata. Le pagine seguenti forniscono una spiegazione di come sono nati i loro dischi e come la nuova generazione di cantanti e musicisti stia riplasmando stili di blues più primitivi. Il libro è riccamente illustrato con le foto dell'autore che ormai sono entrate a far parte della collezione dell'Università del Mississippi. L'edizione italiana (ristampa arricchita dell'edizione del 1978) si avvale di una nuova introduzione scritta da Ferris per il pubblico italiano.
Major Works
- Local color: A sense of place in folk art (1982)
- Images of the South: Visits with Eudora Welty and Walker Evans (1978)
- Blues from the Delta (1970)
- The Encyclopedia of Southern Culture (1989) co-editor with Charles Reagan
- Mississippi Black Folklore
- Images of the South Afro-American Folk Art and Crafts
- Folk Music and Sound
- Talking With the Turners: Conversations With Southern Folk Potters with Charles R. MacK and Lynn Robertson 2006
State of the Blues: The Living Legacy of the Delta with John Lee Hooker and Jeff Dunas (Hardcover - Jun 15, 2005)
- Give My Poor Heart Ease: Voices of the Mississippi Blues - 2009
FILM.
- Two Black Churches
- Four Women Artists
- Mississippi Delta Blues
- Bottle Up and Go
- Made in Mississippi
- Give My Poor Heart Ease
- Painting in the South
- Black Delta Religion
- I Ain't Lyin'
- Fannie Bell Chapman, Gospel Singer
- James "Son Ford" Thomas; Delta Blues Singer
- Green Valley Grandparents
- Mississippi Blues (1983)
- The Color Purple (1985) consultant
- Crossroads (1985) consultant
- Highway 61 Blues: James 'Son' Thomas (1983)
- Bothered All the Time (1983)
- Genesis: The Beginnings of Rock (1974)
- Blues from the Delta (1970)
domenica 24 luglio 2011
estate tempo di letture: Shenzhen di Guy DeLisle
L'autore è un disegnatore e animatore canadese. Ha raccontato le sue esperienze di lavoro a Shenzhen Cina, una megalopoli della Cina Meridionale, al confine con Hong Kong, in una zona di grande sviluppo economico. Guy DeLisle ci ha lavorato per tre mesi e l'ha osservata nel suo momento di cambiamento più estremo, tra grattacieli scintillanti e avanzi di campagna. La Cina che non conosciamo.
La ragione che porta l'autore in Cina per tre mesi è la medesima per cui era stato in Corea del Nord: seguire la lavorazione di un cartone animato le cui intercalazioni, vengono lavorate nei paesi orientali dove la mano d'opera costa meno. Purtroppo, se il prezzo del lavoro è inferiore lo è anche la qualità dei lavoratori e la loro competenza in materia di animazione il che porta Delisle a rivedere, fin da principio, l'idea di consegnare buoni episodi, rassegnandosi a quella di produrre una serie mediocre.
Allo scoraggiamento per il lavoro che non funziona mai come dovrebbe si aggiunge l'isolamento forzato in un paese in cui nessuno, salvo la sua interprete, parla inglese e ancora meno francese. Senza contare che Shenzhen è una città satellite, un mostro di urbanizzazione cresciuto nei pressi di Hong Kong, una sorta di città dove si lavora e basta.
Delisle ci consegna un nuovo diario di viaggio divertente anche se questo non è il suo scopo: il suo non è un viaggio né divertente né avventuroso: al contrario ciò che prevale nei tre mesi di soggiorno è la noia. Delisle passa le giornate cercando di districarsi nelle incomprensioni linguistiche e tecniche con lo staff di disegnatori e le serate in albergo. L'unica alternativa alla noia è Hong Kong ma arrivarci non è facile, i controlli sono molto rigidi e ci si può andare solo nel fine settimana. L'unica attrazione turistica a Shenzhen è un mondo in miniatura, un parco divertimenti per famiglie che va diffondendosi in Cina dove la possibilità di visitare luoghi diversi da quello in cui si vive, è ancora una novità tale che richiederà anni di preparazione perché sia davvero possibile metterla in pratica. Nel frattempo ci si può accontentare di passeggiare tra la Tour Eiffel e le piramidi d'Egitto oppure attraversare una riduzione in plastica del Gran, Canyon.
Una volta visitato il parco a Delisle rimangono ancora diversi mesi da trascorrere a Shenzen, tra storyboard da correggere, occhi da raddrizzare, intercalatori che gli portano regali occidentali sperando in un alleggerimento del lavoro e poi le conversazioni a senso unico con il portiere che cerca di migliorare il suo inglese, gli appostamenti della ragazza che pulisce la sua stanza che approfitta della sua assenza per usare la sua roba e altro ancora.
E' difficile capirsi quando si vive in luoghi distanti. Delisle è canadese e la sua traduttrice dà per scontato probabilmente, che lui sia americano. Solo quando il disegnatore sta per partire la ragazza scopre che Delisle abita in Francia e lui scopre che lei parla anche francese.
SHENZHEN di Guy Delisle
Tradotto da Giovanna Chioini
Fusi Orari, 156 pp. b/n
Euro 16,00
giovedì 6 gennaio 2011
Jerry Lee Lewis: Con Me all'Infermo
Per la precisione era il 7 maggio 2010, mi trovavo Buscemi dischi per la mia pausa pranzo. Raro momento di relax nella routine quotidiana del mio lavoro a Milano. Nel rinomato negozio di dischi (speriamo resista all’avvento del digitale usa e getta) ho incontrato Claudio Gregori, che ignoravo, e che per le circostanze ha mostrato il suo purismo facendo un po’ di spese mirate: il cofanetto di Little Walter “Complete Chess Masters 1950-67” e quello di Buddy Holly “Not Fade Away: Complete Studio” e dell’altro materiale. Qualche battuta sulle scelte e poi abbiamo tirato fuori l’argomentato Jerry Lee Lewis The Killer di cui mi ha consigliato vivamente di leggere la biografia di Nick Tosches – Con Me all’Inferno. Cosa che è accaduta negli utimi tempi e devo ammettere che ne è valsa la pena.
Nell’estate del 1954 iniziò la più grande rivoluzione nella storia del business musicale dopo registrazioni sonore: il rock ‘n’ roll dei bianchi. Ciò che i neri facevano dalla metà degli anni ’40 adesso era stato rimodellato da una manciata di ragazzi bianchi che avevano trascorso la loro gioventù ascoltando quei neri, e che dopo essere caduti sotto l’incantesimo della loro magia l’avevano assimilata. E così adesso avevano dato una nuova forma a quella magia, l’avevano mescolata alla magia bianca creando una cosa mai sentita prima. La chiamarono rock ‘n’ roll, la stessa espressione che i neri usavano da più di un decennio; ma fecero credere ai bianchi che la compravano di essere stati loro a coniarla, così come gi fecero credere di essere stati loro a inventare quella musica. Anche questo avevano imparato da quei neri. Pag. 85
venerdì 24 settembre 2010
La ballata di Hambone
Invitante ristampa (anche se c'è da preferire la copertina dell'originale) di questo fumetto dal tenore blues
La ballata di Hambone (Coconino) è un noir ambientato nel profondo Sud degli Stati Uniti negli anni '30, uno scenario già caro ad autori come David Goodis e Jim Thompson. Al centro della storia la figura del bluesman nero Hambone Jackson II. Leila Marzocchi illustra la storia scritta da Igort con tavole spettacolari, realizzate con la sua particolare ed evocativa tecnica che sviluppa il disegno in negativo, facendo emergere forme e figure dal fondo nero e graffiando la china con una lametta. Insieme alle parole di Igort le sue immagini reccontano così l'altra faccia del mito americano, il lato oscuro degli Usa negli anni della Grande Depressione.
sabato 3 luglio 2010
Howlin' wolf

Colpisce ancora l'amico Luigi Monge. Dopo Robert Johnson tocca a Arthur Chester Burnett (in arte Howlin' Wolf) ricevere una bella strapazzata su testi e contorni. Attendiamo di leggere questo lavoro che a quanto pare è fatto di nutrite pagine (>500) dedicate a questo storico e indimenticabile blues shouter.
giovedì 27 maggio 2010
IL Blues (il libro)

L'ennesimo libro sul Blues? sicuramente ma l'approccio senza pregiudizi a questo lavoro di Vincenzo Martorella ci deve essere tutto. In fondo il fatto che si parli tanto di blues (numerossime le recenti pubblicazioni sull'argomento) è solo un gran bene...e questo libro sa rappresentare "mappa" interessante per affrontare il tema con qualche illuminazione differente."I capitoli mettono pazientemente una accanto all’altra le tessere di un mosaico che abbraccia due continenti. Tasselli che in molti casi sono frutto di studi recenti, mai arrivati in Italia con l’eco che avrebbero meritato. Il percorso porta il lettore attraverso i ritrovi nei jukejoint, le allusioni nei testi, l’intreccio (e spesso la sovrapposizione) fra sacro e profano, le scommesse delle prime case discografiche. E rimescola le carte sulle eredità del jazz e del blues, visti da una prospettiva che sposta alcune certezze intoccabili"(Sivana Porcu - La nuovasardegna)
Il Blues - Vincenzo Martorella
2009 Piccola Biblioteca Einaudi. Mappe
pp. XVI - 306
€ 20,00
pp. XVI - 306
€ 20,00
martedì 30 marzo 2010
Se niente importa...
Momento di riflessione in questo clima pre Pasquale...Probabilmente il paragone più efficace è con le sigarette. Oggi perfino i fumatori più accaniti ammettono che era assurdo quando si fumava negli ospedali o sugli autobus e si pensava che le sigarette facessero venire solo un po’ di tosse. Arriverà il giorno in cui ripenseremo con stupore e vergogna a quanta carne mangiavamo. Il nuovo libro di Jonathan Safran Foer, "Se niente importa", ha il merito di non voler convincere a tutti i costi. Lo scrittore americano racconta quello che ha visto negli allevamenti intensivi. E mette in fila i numeri. L’industria della carne vale 150 miliardi di dollari, mangiamo 50 miliardi di animali all’anno, gli allevamenti occupano un terzo delle terre emerse del pianeta e sono una delle principali cause del cambiamento climatico. Safran Foer la definisce una guerra, una barbarie industriale combattuta usando tecniche di manipolazione genetica. Gli animali sono nutriti con diete a base di farmaci, allevati in condizioni igieniche oscene, privati della loro mobilità, uccisi con sofferenze insopportabili. Sono ridotti a merci in una catena di montaggio che ha come unico obiettivo fare più soldi. Mangiare o non mangiare animali è uno di quegli argomenti che non lasciano indifferenti. Segno che il cibo è di gran lunga più importante del suo scopo primario. E può essere un buon argomento di discussione a tavola, anche il giorno di Pasqua. Possibilmente prima che arrivi l’agnello al forno. - G.De Mauro (tratto dall'Internazionale)
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