domenica 24 luglio 2011

estate tempo di letture: Shenzhen di Guy DeLisle

L'autore è un disegnatore e animatore canadese. Ha raccontato le sue esperienze di lavoro a Shenzhen Cina, una megalopoli della Cina Meridionale, al confine con Hong Kong, in una zona di grande sviluppo economico. Guy DeLisle ci ha lavorato per tre mesi e l'ha osservata nel suo momento di cambiamento più estremo, tra grattacieli scintillanti e avanzi di campagna. La Cina che non conosciamo.

La ragione che porta l'autore in Cina per tre mesi è la medesima per cui era stato in Corea del Nord: seguire la lavorazione di un cartone animato le cui intercalazioni, vengono lavorate nei paesi orientali dove la mano d'opera costa meno. Purtroppo, se il prezzo del lavoro è inferiore lo è anche la qualità dei lavoratori e la loro competenza in materia di animazione il che porta Delisle a rivedere, fin da principio, l'idea di consegnare buoni episodi, rassegnandosi a quella di produrre una serie mediocre.
Allo scoraggiamento per il lavoro che non funziona mai come dovrebbe si aggiunge l'isolamento forzato in un paese in cui nessuno, salvo la sua interprete, parla inglese e ancora meno francese. Senza contare che Shenzhen è una città satellite, un mostro di urbanizzazione cresciuto nei pressi di Hong Kong, una sorta di città dove si lavora e basta.
Delisle ci consegna un nuovo diario di viaggio divertente anche se questo non è il suo scopo: il suo non è un viaggio né divertente né avventuroso: al contrario ciò che prevale nei tre mesi di soggiorno è la noia. Delisle passa le giornate cercando di districarsi nelle incomprensioni linguistiche e tecniche con lo staff di disegnatori e le serate in albergo. L'unica alternativa alla noia è Hong Kong ma arrivarci non è facile, i controlli sono molto rigidi e ci si può andare solo nel fine settimana. L'unica attrazione turistica a Shenzhen è un mondo in miniatura, un parco divertimenti per famiglie che va diffondendosi in Cina dove la possibilità di visitare luoghi diversi da quello in cui si vive, è ancora una novità tale che richiederà anni di preparazione perché sia davvero possibile metterla in pratica. Nel frattempo ci si può accontentare di passeggiare tra la Tour Eiffel e le piramidi d'Egitto oppure attraversare una riduzione in plastica del Gran, Canyon.

Una volta visitato il parco a Delisle rimangono ancora diversi mesi da trascorrere a Shenzen, tra storyboard da correggere, occhi da raddrizzare, intercalatori che gli portano regali occidentali sperando in un alleggerimento del lavoro e poi le conversazioni a senso unico con il portiere che cerca di migliorare il suo inglese, gli appostamenti della ragazza che pulisce la sua stanza che approfitta della sua assenza per usare la sua roba e altro ancora.

E' difficile capirsi quando si vive in luoghi distanti. Delisle è canadese e la sua traduttrice dà per scontato probabilmente, che lui sia americano. Solo quando il disegnatore sta per partire la ragazza scopre che Delisle abita in Francia e lui scopre che lei parla anche francese.



SHENZHEN di Guy Delisle

Tradotto da Giovanna Chioini

Fusi Orari, 156 pp. b/n

Euro 16,00



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