Dopo il pù noto “Electric Mud” fu pubblicato il seguito chiamato “After The Rain” (1969), album raro e finalmente oggetto di una ripubblicazione (2011). Il suono è il medesimo e poco adatto ai puristi del genere che avevano storto il naso già con “Electric Mud”. Il supporto al grande Muddy Waters viene dalla chitarra di Pete Cosey in seguito ascoltato su gli album di Miles Davis e da Phil Upchurch . L’organo è rappresentato da Charles Stepney , che avrebbe continuato a produrre poi gli Earth, Wind & Fire, e dal pianoforte Blues, di Otis Spann, alla sezione ritmica Morris Jennings e Louis Satterfield. Aggiungi anche Paul Oscher all’armonica e siamo al completo. Intanto oggi a distanza di 43 anni questo ritrovato album, non un vero capolavoro della poduzione di Muddy Waters, suona quanto mai attuale e godibile. Visti i tempi avari di qualità si consiglia l’ascolto – magari in cuffie (cercate la versione singola in digipack). Provate ad ascoltare “Blues & Trouble”
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