sabato 1 luglio 2017

Cresce la voglia di dischi in vinile

Cresce la voglia di dischi in vinile Sony torna a produrli dopo 30 anni Da marzo il gigante giapponese riavvierà la produzione di «dischi neri», sospesa dal 1989. «Un sacco di ragazzi compra la musica sentita grazie ai servizi in streaming»di Luca Angelini Dopo averne sentenziato la morte, per mano prima dei cd e poi degli Mp3, anche il gigante giapponese Sony ammette che la marcia funebre per i dischi in vinile è stata intonata con eccessivo anticipo: dal prossimo marzo tornerà a sfornare «dischi neri», a quasi trent’anni di distanza dal 1989, quando ne sospese la produzione (il cd era stato lanciato solo sette anni prima). Più che il romanticismo, a toccare le corde del colosso nipponico è stata, ovvio, la domanda di mercato. Deloitte prevede che il fatturato mondiale legato ai dischi in vinile raggiungerà quest’anno un miliardo di dollari (solo due anni fa, come segnalava la rivista Fortune, il dato era di 416 milioni ed era già il più alto dal 1988). Il quotidiano economico Nikkei ha segnalato che in Giappone l’offerta di vinile è decisamene inferiore alla richiesta ed è oggi attivo soltanto un fabbricante, Toyo Kasei. La produzione nazionale di dischi in vinile è stata, nel 2016, pari a quasi 800mila unità (in crescita di otto volte rispetto al 2009) ma insufficiente a soddisfare la richiesta. Trascinata anche, se soprattutto, da millennial e hipster: avete presente la pubblicità tv in cui è il figlio, non il padre, ad ascoltare musica in vinile? Una decina di anni fa sarebbe stata inconcepibile. «Un sacco di ragazzi compra canzoni ascoltate e apprezzato grazie ai servizi in streaming» ha detto Michinori Mizuno, chief executive di Sony Music Japan.La situazione non è molto diversa negli Stati Uniti e in Europa, dove produttori indipendenti di vinili sono sorti soprattutto in Germania, Gran Bretagna, Olanda e Repubblica Ceca (ma ne risultano una mezza dozzina anche in Italia). Tra gli «audiofili» più appassionati vanno molto anche le ristampe in versione de luxe da 180 grammi, che assicurano più durata e qualità sonora rispetto alle versioni più sottili e leggere. Anche il mercato di giradischi, bracci e testine vive un piccolo Rinascimento, cosa di cui si sono accorte da tempo le riviste di hi-fi.Secondo alcune fonti, il problema della Sony in questo momento è trovare tecnici e ingegneri capaci di riavviare il processo produttivo, che negli ultimi decenni è passato dalla grande produzione alle piccole realtà indipendenti.

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