giovedì 7 febbraio 2013

Ben Harper & Charlie Musselwhite - Get Up!

Ben Harper cerca di riconquistare lo spirito smarrito, l'anima persa in un universo di pubblicazioni troppo inquinate dalle tendenze del mercato. Questo album addirittura rispolvera il marchio della Stax per sembrare più nero possibile e tira in ballo il miglior armonicista in circolazione. Verosimilmente la collaborazione ha più il tiro di una partecipazione. Lo spazio riservato a Musselwhite è di ricamo e di decoro, e soprattutto averlo alla corte in questo modo  fa tanto blues di convenienza. Eppure il saggio Musselwhite sa comunque cosa fare utilizzando con moderazione uno strumento non facile da inserire...il rischio è sempre quello di esagerare e trascendere. "Get Up!" resta  tuttosommato piacevole, ma è un disco di Ben Harper, che sembra a volte teso a rincorrere soluzioni che riescono invece a uno come Dan Auerbach. Per i colori della voce di Harper sarebbe probabilmente riuscito un disco più soul, ma è una materia già sondata con la prevedibile collaborazione con i Blind Boys Alabama.
Il nostro brano preferito? Non ci dispiace la spassosa title track ma preferiamo  "I Ride At Dawn"che sembra provenire da "Welcome To The Cruel World" con Ben Harper alla Weissenborn. 

3 commenti:

  1. L'ho ascoltatp una sola volta e non mi è venuta voglia (x ora) di ascoltarlo una seconda volta.
    Forse ho detto...tutto?

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  2. Una "recensione" condivisibile, anche se avrei sottolineato la presenza di alcuni brani sopra media: su tutti, a mio gusto, il gioiellino "... I'm Gone". Per il resto, poteva essere sfruttata meglio l'armonica di Charlie ma, soprattutto, con Ben Harper (enorme talento, sia chiaro) si finisce sempre per avere l'impressione che le sue proposte discografiche siano talmente incentrate sulla ricerca di perfezione formale - e i suoni spesso sono bellissimi in effetti - da dimenticare per strada il feeling. In sintesi: troppa bella calligrafia a discapito delle emozioni, anche se nei brani dove le cose girano ci sono momenti di soddisfazione. Ci vuole più "dirty black music" e meno attenzione alla forma, altrimenti Ben Harper resterà per sempre un grande talento sfruttato male.

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  3. La voglia (dal mio primo commento) di riascoltarlo mi è venuta ieri e devo dire che ho incominciato ad apprezzare il lavoro.
    You Found Another Lover, I Ride At Dawn ( tra le mie preferite)mi hanno riportato al Ry Cooder dei tempi d'oro. La voce di Ben è perfetta per ricreare un sound "on border".

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