lunedì 29 ottobre 2012

Terry Callier Chicago, 24 maggio 1945 – Chicago, 28 ottobre 2012

Terry Callier ci ha lasciati. Bluessuria lo vuole ricordare - forse - con l'album più bello "The new folk sound of terry callier". Era il luglio del 1964 quando il giovane Terrence Orlando Callier aveva inciso a Chicago “The New Folk Sound”, una raccolta di rivisitazioni appartenenti alla tradizione popolare. Questo esordio vide la luce soltanto nel ’68 e restò immacolato nella leggenda della black music. Quella voce soul, morbida e sensuale, mescolata con soluzioni folk intrise di jazz, Africa e tanto blues (a lungo Callier aveva frequentato gli studi della Chess Records), unita alle nude vibrazioni di una chitarra acustica e alla presenza rifilata di due bassi (Terbour Attenborough e John Tweedle) diede vita ad un suono essenziale, elegante e intenso. Basta ascoltare, per convincersi immediatamente, l’opening track “900 Miles”, vigorosa rivisitazione di superba bellezza, o passare al toccante blues di “It’s About Time”, brani in cui è chiara la linea tracciata in questo straordinario esordio discografico. Suoni e malasorte comparabili (in quei tempi) oltreoceano soltanto ad un altro grande “incompreso” in termini di vendite come Nick Drake. Negli anni novanta la musica di Terry Callier è stata riscoperta tornando alla ribalta con nuove pubblicazioni tra cui il valido “Speak Your Face” (2002), eclettico album ricco di spunti in cui compare anche un duetto con Paul Weller, ma siamo abbondantemente lontani dalle semplici emozioni degli esordi. “The New Folk Sound Of Terry Callier” risplende attraverso una rimasterizzazione curata da Joe Tarantino e circola in una versione estesa con l’aggiunta di tre nuove tracce.

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