"About the last of August came a Dutch man-of-warre that sold ustwenty Negars". Con queste parole, nel 1619, venne registrata laprima tratta di schiavi neri dall'Africa alle nuove provinceamericane bisognose di mano d'opera. Per circa duecento anniuomini di colore avrebbero continuato a viaggiare dai regni indigenidel Golfo della Guinea alle coste della Virginia, incatenati e stipaticome bestie in navi di mercanti senza scrupoli. In tutto si calcolache la deportazione di massa abbia interessato almeno dieci milioni dipersone. Nel 1625 la popolazione bianca del continente americano contava meno diduemila anime, tutte o quasi nella Virginia. Nel 1649 la Virginia necontava gia' quindicimila, a cui si erano aggiunti trecento neri:il rapporto era pertanto di uno a cinquanta. Per dare un'idea di come si evolse la colonizzazione del paese, nel1720 la citta` piu` popolosa era Boston, con 12 mila abitanti (oggi neconta 4 milioni) e New York (terza) ne aveva appena 7 mila (oggisupera i 17 milioni). Supponendo che la popolazione metropolitanarappresentasse l'8%, in tutto ci dovevano essere circa mezzomilione di coloni. Se la proporzione fra bianchi e neri era rimastainalterata, i neri erano circa 10 mila. Il fenomeno dello schiavismo inizio` ad assumere una maggioreconsistenza numerica nella seconda meta` del secolo, quandol'economia delle colonie inizio` la stupefacente progressione chedura ancora oggi. In certe zone, allora, e soprattutto nel Sudagricolo, il rapporto si inverti` (cinquanta neri per un padronebianco), bilanciato soltanto dalla preponderanza schiacciante di razzabianca nelle citta` del Nord, dove non esistevano lavori meccanici edisumani in cui poter impiegare degli schiavi. Nel 1800 gli schiavi neri erano gia` un milione, e allo scoppio dellaGuerra Civile erano saliti a quattro milioni e mezzo. Un fatto molto importante per il futuro del popolo nero fu la dedizionemostrata dai cristiani a convertirli ed educarli religiosamente. Nel1701 venne costituita la SPG (Societa` per la Propagazione delVangelo) per la creazione di missioni presso gli indiani e i neri. Imissionari non pare provassero alcun orrore per lo stato dischiavitu' dei poveri africani, ma non ci sono dubbi cheprovassero un profondo orrore per lo stato pagano delle loro anime. I missionari furono anche i primi a scoprire la stupefacentepropensione dei neri per la musica. In effetti oggi gli etnologi bensanno che nelle zone di provenienza dei neri la musica era il fenomenosociale prevalente. In breve tutte le cerimonie di carattere sacrovennero impostate sul piano musicale, e presto il talento musicaledegli schiavi giunse anche alle orecchie dei padroni, i quali losfruttarono ai fini di varie attivita` ricreative. I neri vennero per lo piu` impiegati nell'agricoltura, nellacoltivazione del tabacco e del cotone. Il folk nero nacque, percio`,fra gli schiavi delle campagne. La vita di quegli uomini era divisafra i campi e la chiesa. Nei campi si lavorava duramente per tutta lagiornata; in chiesa, oltre a pregare, si organizzavano le feste. Non acaso percio` il folk nero si distinse in due filoni, uno religioso euno profano. La musica aveva lo scopo di ipnotizzare la mente del nero, o facendoglisopportare la fatica e la sofferenza, o inebriandolo con la speranzadel paradiso. Sia nelle chiese dei neri sia nei campi di lavoro ilcanto produceva una tensione emotiva fortissima, che poteva sfociarenell'improvvisazione del singolo sul tema collettivo. Questi cantipotevano protrarsi, fra tema, ripetizione e improvvisazione, per untempo indefinito.
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.